Una particolare categoria di sistemi di puntamento
comprende dispositivi nati per utilizzare i movimenti
del capo al fine di direzionare il puntatore sullo schermo.
Il precursore di questo genere di ausili è Headmaster,
un sistema di puntamento ad
ultrasuoni
consistente in un box in materiale plastico da disporre sul monitor
del PC, ed una cuffia del peso di gr. 300 da indossare sul capo.
A spostamenti del capo corrispondono proporzionali
spostamenti di un cursore sullo schermo; qualunque sensore esterno
può fungere da tasto di conferma, in alternativa è
possibile utilizzare un sensore a soffio già
predisposto sulla cuffia. Se nessun sensore è attivabile
dall’utente, è possibile utilizzare la modalità
"dwell" (selezione dell'elemento quando
il puntatore rimane fermo sullo stesso per un tempo prefissato).
Con un programma di emulazione tastiera è possibile visualizzare
una tastiera sullo schermo del PC: l'azionamento avviene puntando
il cursore sui tasti e confermando la selezione col sensore
esterno.
I sistemi di puntamento con il capo permettono
quindi, di sostituire il mouse nell'uso e nella
selezione delle funzioni offerte dal software. Di conseguenza,
garantisce l'esecuzione di operazioni anche complesse.
Si può integrare facilmente
con sistemi di riconoscimento vocale.
Headmaster è stato il primo sistema di puntamento per la
testa presente sul mercato da 15 anni e ancora oggi, nonostante
l’introduzione sul mercato di numerosi prodotti “concorrenti”
basati perlopiù sulla tecnologia “infrarossi”,
è considerato un prodotto di riferimento in quanto a precisione
e mancanza di criticità.
Occorre precisare però che i dispositivi
a infrarossi hanno l'indiscutibile vantaggio di non richiedere
l'uso della cuffia da indossare che viene sostituita da un piccolo
dischetto di carta catarifrangente da applicare sulla fronte o
sulla montatura degli occhiali.